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E’ morto l’ex presidente Francesco Cossiga

di linda 17 agosto 2010

E’ morto oggi a Roma l’ex presidente della Repubblica Francesco Cossiga, ricoverato da alcuni giorni al Policlinico Gemelli. Le sue condizioni si sono aggravate nella notte fino all’insufficienza cardio-respiratoria di questa mattina che ne ha determinato la morte. Il nome di Cossiga rimarrà per sempre legato alle vicende più controverse ed oscure della recente storia italiana.

Nel marzo 1978 durante il rapimento di Aldo Moro da parte delle brigate rosse Francesco Cossiga creò due comitati di crisi di cui molti membri sarebbero in seguito risultati iscritti alla P2. Di queste unità di crisi ne faceva parte lo stesso Licio Gelli con il falso nome di ingegner Luciani. Cossiga fu anche accusato in seguito dal professore americano Steve Pieczenik, il quale partecipò ad una parte dei lavori, della fuga di notizie che si verificò intorno alle indagini. Cossiga diede le dimissioni da ministro dell’Interno in seguito al ritrovamento del cadavere del presidente della DC in via Michelangelo Caetani. Un anno dopo, il 4 agosto 1979 fu nominato presidente del Consiglio dei ministri rimanendo in carica fino all’ottobre del 1980.

Giurista, politico e docente, Cossiga è stato eletto presidente della Repubblica nel 1985. Carica che ha ricoperto fino al 1992 e che gli ha consentito di assumere anche quella di senatore a vita. Iniziato il mandato all’età di 57 anni, è stato il presidente della Repubblica eletto alla più giovane età. La precocità politica ha segnato il suo percorso. Cossiga, iscrittosi alla Democrazia cristiana all’età di 17 anni, è stato infatti anche il più giovane sottosegretario alla Difesa, il più giovane ministro degli Interni, il più giovane presidente del Consiglio ed il più giovane presidente del Senato della storia italiana.

Non si può non ricordare da dove nasce il nome storpiato di Cossiga con la doppia SS nazista e la K iniziale. L’11 marzo 1977 durante gli scontri tra studenti e forze dell’ordine nella zona universitaria di Bologna venne ucciso Pierfrancesco Lorusso, militante di Lotta continua. In risposta alle successive proteste studentesche il ministro Cossiga inviò veicoli trasporto truppa blindati (M113 trasporto truppe) nella zona universitaria. In conseguenza di ciò e della morte di Giorgiana Masi sul Ponte Garibaldi uccisa da colpi d’arma da fuoco gli studenti iniziarono a scrivere il suo nome in questo modo.

Cossiga anche recentemente non ha fatto mistero dei suoi metodi poco ortodossi. In un’intervista al quotidiano La Nazione nell’ottobre del 2008 rilasciata per commentare le dichiarazioni di Berlusconi in merito alle lotte studentesche contro la riforma Gelmini e la Legge 133 di quei mesi, affermò che per risolvere il problema si dovrebbero picchiare e mandare all’ospedale le maestre ragazzine ed infiltrare, con agenti provocatori “pronti a tutto”, il movimento. La ricetta Cossiga non si smentisce mai.

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