Pubblicato in: Esploratori

E’ morto Walter Bonatti

di Giovanni 15 settembre 2011

Sarebbe dovuto morire tra il 30 e il 31 luglio 1954 su K2, si è spento invece il 13 settembre 2011, 57 anni dopo.

Walter Bonatti (fonte La Stampa)

Quella notte, la notte precedente la conquista del K2, Walter Bonatti e Amir Mahdi (alpinista e portatore d’alta quota pakistano) arrivarono nei pressi del nono campo poco prima del tramonto, ma non vennero aiutati dai compagni Compagnoni e Lacedelli, che invece di indicar loro la strada per la loro tenda si limitarono a suggerire di lasciare l’ossigeno e tornare indietro cosa impossibile, visto il buio che incombe, l’enorme sforzo che già hanno sostenuto i due dalle prime ore del giorno. Bonatti e Mahdi si ritrovarono così soli a dover affrontare una notte nella “zona della morte” con temperature stimate intorno ai -50 °C, senza tenda, sacco a pelo o altro mezzo per potersi riparare. Riuscirono a ripartire solo il mattino seguente e Mahdi riportò serie ferite che gli resero impossibile continuare l’attività alpinistica. (Fonte Wikipedia)

In seguito a questo episodio Bonatti venne accusato di aver tentato di ostacolare i compagni per salire da solo sulla vetta del K2.  Le polemiche legate a quella notte tremenda hanno seguito Walter Bonatti per 50 anni, ma hanno avuto una conclusione definitiva nel 2004, quando il CAI incaricò una commissione formata da 3 personalità di spicco (Fosco Maraini, Alberto Monticone e Luigi Zanzi) di riesaminare i documenti e di effettuare un chiarimento dei punti rimasti in sospeso in una precedente revisione del 1994.

Oltre al lottare per ristabilire la verità di quanto accadde sul K2, Walter Bonatti dedicò la sua vita ancora all’alpinismo (sul Monte Bianco, in Patagonia, sul Cervino, nel Karakorum e su moltissime altre vette) che però abbandonò prestissimo. Dopo i 35 anni, ritiratosi dall’alpinismo estremo, iniziò a lavorare per il settimanale Epoca, affrontando viaggi di esplorazione in ogni luogo del pianeta (Pagagonia, Amazzonia, Australia, Isole Marchesi, Africa, Antartide…)

Ha scritto una ventina di libri in cui racconta le sue imprese e il suo speciale rapporto con la natura, la terra, la storia, il paesaggio, l’avventura.

Michele Serra lo ricorda così: “Walter Bonatti era fatto della stessa materia delle montagne sulle quali si avventurava, di roccia, di cristallo, di ghiaccio” (ascolta l’audio)

 


Un bel ricordo di Federica Massimello

Anche i Blogger lo ricordano

Sullo stesso argomento potresti leggere:

I commenti sono chiusi.